Negli ultimi tempi il tema delle bollette è uno dei più discussi da famiglie e imprese, non si tratta però di una questione legata ai consumi individuali, ma di un complesso intreccio di dinamiche economiche, ambientali e politiche che determinano il costo finale dell’energia.
Un esempio? Meno gas NGL arriva dagli USA o dalla Norvegia e più si alzano i costi, oppure possiamo parlare del sistema europeo dei permessi di emissione, noti anche come EU ETS, che obbliga le aziende che bruciano gas a comprare quote sul mercato per ogni tonnellata di anidride carbonica immessa in atmosfera.
Il costo di queste “quote” ad oggi supera i 70 euro a tonnellata e non è un mistero che ciò abbia un impatto diretto e immediato sul costo della tua bolletta. Questo nello specifico significa dover affrontare non solo i consumi reali, ma anche una serie di costi fissi e nascosti che spesso sfuggono a una lettura superficiale.
In questa guida analizzeremo con precisione il funzionamento del mercato delle emissioni, l’impatto sui fornitori e quindi sulle bollette, fino ad arrivare ai margini di manovra che ogni consumatore ha per ridurre il peso di queste voci.
EU ETS: il sistema e il prezzo dei permessi di emissione
Questo sistema europeo è stato introdotto nel 2005 ed è uno dei pilastri della politica climatica degli ultimi anni. L’ida di base è semplice: far pagare chi inquina. Per ogni tonnellata di anidride carbonica rilasciata è quindi necessario procurarsi i permessi di emissione.
Si tratta di autorizzazioni disponibili in quantità limitata e destinate a diminuire nel tempo, con l’obiettivo dichiarato di favorire il processo di decarbonizzazione all’interno del comparto energetico.
Tuttavia, il prezzo dei permessi non è fisso: segue logiche di mercato e quando aumenta la domanda, come ad esempio nel caso di crisi energetiche o inverni rigidi, il suo valore sale.
Nel 2025, per esempio il costo di questi permessi si aggira intorno ai 73 euro per tonnellata e ciò vuol dire una spesa non indifferente per le aziende e quindi un effetto cascata sulle tue bollette.
Dai permessi alla bolletta: il percorso dei costi
Il collegamento tra ETS e bollette non è immediato per chi legge. L’azienda che produce energia però sostiene un costo extra per acquistare i permessi di emissione, questo costo allora si aggiunge:
- Al prezzo della materia prima;
- Ai costi di distribuzione;
- Agli oneri fiscali.
Il peso viene quindi trasferito direttamente su di te che sei il cliente finale. Il risultato? Nella voce relativa ai consumi si nasconde una componente legata al prezzo dell’anidride carbonica e questo rende in determinati momenti le bollette più onerose, e alle volte, meno trasparenti poiché questa quota non compare come voce autonoma, ma è inglobata nei prezzi complessivi.
Oltre alle voci fisse presenti nelle bollette , esistono anche costi meno evidenti che incidono comunque sul totale. Tra questi rientra il prezzo legato ai permessi di emissione, un onere che non viene esplicitamente indicato in fattura e che per questo motivo resta sconosciuto a gran parte degli utenti, rendendo complesso valutare in modo chiaro e trasparente la spesa familiare.
I costi nascosti non si limitano al solo ETS, però: esistono altre dinamiche legate all’oscillazione dei mercati energetici internazionali, ai contratti di lungo termine per l’approvvigionamento e alle politiche fiscali che variano nel tempo e che affronteremo in altre guide per darti un’idea sempre più chiara sulle tue bollette.
L’impatto di permessi di emissione sulla bolletta: un calcolo semplice
Che impatto ha il costo del mercato dei permessi su di una bolletta? Cerchiamo di semplificare la questione: se calcoliamo una famiglia con consumi medi, secondo le stime circa 75 euro l’anno della spesa complessiva sono dovuti esclusivamente ai permessi di emissione.
Sebbene la cifra possa sembrare contenuta, se sommata ad altri costi fissi e nascosti, contribuisce a rendere le bollette sempre più elevate.
Le differenze e la scelta consapevole
Se desideri davvero ridurre la spesa delle bollette devi sapere che non tutte le offerte sono uguali. Alcuni fornitori si basano prevalentemente sul gas, altri investono in fonti rinnovabili. In alcuni casi allora l’impatto dei costi ETS sulla bolletta è sì presente, ma ridotto.
Esistono poi contratti a prezzo fisso che permettono di stabilizzare la spesa. Scegliere attentamente il proprio fornitore, valutandone le componenti e informandosi è la scelta giusta da fare, il tuo atto di consapevolezza può influire sul budget familiare.
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Oltre a questa scelta esistono misure di efficienza energetica, che ti aiuteranno a ridurre i consumi. Ti riportiamo alcuni esempi, che possono sembrare banali, ma che se messi insieme (come i vari costi nascosti) possono fare la differenza:
- Usa elettrodomestici ad alta efficienza;
- Installa o adotta dei pannelli fotovoltaici;
- Adotta una gestione consapevole dei tuoi consumi quotidiani.
Il mercato dei permessi di emissione e le bollette: tiriamo le conclusioni
Ogni bolletta riflette un insieme complesso di dinamiche che vanno oltre il consumo energetico. Il costo dei permessi di emissione, ad oggi stabilmente sopra i 70 euro a tonnellata, rappresenta un fattore determinante da aggiungere ai costi fissi delle famiglie.
Capire e conoscere questo meccanismo ti permette di leggere la bolletta con maggiore consapevolezza e di valutare, in questo modo, con attenzione le opportunità che il mercato e i fornitori ti mettono a disposizione.
Per ridurre le spese non è possibile subire passivamente le oscillazioni, la soluzione è informarsi, confrontarsi con il mercato e scegliere il giusto partner energetico. Richiedere oggi una consulenza personalizzata può fare la differenza, trasformando una bolletta pesante in una spesa più sostenibile e in linea con le tue esigenze.